È online, sul sito della Ong CESVI, la terza edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia, intitolata Restituire il Futuro.

La pubblicazione «analizza la vulnerabilità al fenomeno del maltrattamento dei bambini nelle singole regioni italiane, attraverso l’analisi dei fattori di rischio presenti sul territorio e della capacità delle amministrazioni locali di prevenire e contrastare il fenomeno tramite i servizi offerti».

Il risultato è una graduatoria basata su 64 indicatori classificati rispetto a sei diverse capacità che rappresentano la struttura portante dell’Indice: capacità di cura di sé e degli altri, di vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di acquisire conoscenza e sapere, di lavorare, di accesso a risorse e servizi.

Quest’anno l’Indice include anche un capitolo dedicato all’analisi del periodo Covid-19, che evidenzia come l’emergenza e il lockdown abbiano moltiplicato i fattori di rischio per il maltrattamento all’infanzia, complice anche l’abbassamento dei livelli di monitoraggio dovuti all’interruzione di molte attività dei servizi sociali.

L’Indice, complessivamente, vede dodici regioni al di sopra della media nazionale (erano tredici nel 2019): tutte le otto regioni del Nord Italia, tre dell’Italia Centrale (Toscana, Umbria e Marche) e una del Sud (Sardegna). 

Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Lazio si confermano regioni a “elevata criticità”, che combinano una situazione territoriale particolarmente difficile sia per i fattori di rischio che per l’offerta di servizi.

A queste si aggiunge il Molise, precedentemente posto sulla media nazionale.

Sardegna e Umbria rientrano nella categoria delle regioni “reattive” che combinano un fattore ambientale critico con un’offerta più dinamica di servizi dedicati al maltrattamento.

Tra le regioni “virtuose” – con bassi fattori di rischio e un buon livello di servizi sul territorio – si confermano invece Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Toscana e quest’anno, in aggiunta rispetto al 2019, anche il Piemonte che, pur perdendo una posizione per i fattori di rischio migliora nei servizi. Tra le regioni “stabili” si collocano la Lombardia, come nella precedente edizione, la Valle d’Aosta e le Marche.

L’Indice contiene anche una serie di raccomandazioni finali, che evidenziano, fra l’altro, la necessità di investimenti e nuovi strumenti di governance per ridurre il divario territoriale e di un approccio multidimensionale per politiche dirette e indirette di prevenzione e contrasto al maltrattamento.

Consulta il rapporto https://www.cesvi.org/notizie/cesvi-presenta-lindice-regionale-sul-maltrattamento-allinfanzia-in-italia-restituire-il-futuro/

Leggi la notizia https://www.minori.gov.it/it/node/7379