Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 27.03.2015 ha approvato in esame preliminare, al fine dell’acquisizione del parere del Consiglio di Stato, il regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia, che riduce gli uffici dirigenziali e le dotazioni organiche di personale, per garantire il raggiungimento degli obiettivi richiesti dalle numerose norme in tema di revisione della spesa. Il regolamento realizza una drastica riduzione degli uffici dirigenziali, che passano da 61 a 36, e di quelli di livello non generale, diminuiti da 1006 a 712. In tale prospettiva si è proceduto a istituire delle Direzioni generali con competenze trasversali:
– un’unica direzione generale degli affari giuridici e legali, inserita nel Dipartimento per gli affari di giustizia, per la gestione della materia di contenzioso nel quale è interessato il Ministero;
– un’unica direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie, inserita nel Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi ove sono state fatte convergere le funzioni relative alle procedure contrattuali del Ministero.
Viene, poi, modificato anche il volto del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, attribuendo la competenza in materia di esecuzione penale esterna alla Direzione generale per l’esecuzione penale esterna. CamMiNo esprime la propria contrarietà al generale indirizzo di omologazione della giustizia minorile alla giustizia generale, contrastante anche con quanto recentemente riaffermato dalla Consulta con sentenza n. 1/2015.
Infine, il regolamento realizza la finalità del decentramento amministrativo, mediante l’istituzione di tre Direzioni regionali dell’organizzazione giudiziaria e la ridefinizione delle competenze dei provveditorati regionali dell’Amministrazione penitenziaria, previsti in numero di 11.