Il 17 giugno, presso l’Aula Adunanze del Tribunale di Catania, si è svolto il convegno: “Responsabilità nel fine vita e nel trattamento terapeutico”.
La Presidente Nazionale di CamMiNo Avv. Maria Giovanna Ruo ha introdotto i lavori riferendo della recente sentenza CEDU del 5 giugno 2015 Lambert and Others v. France, con la quale la Grand Chamber ha affermato che non sussiste violazione dell’articolo 2 (diritto alla vita) in riferimento all’attuazione della decisione del Consiglio di Stato francese del 24 giugno 2014, con la quale era stata autorizzata l’interruzione dei trattamenti di sostegno vitale a Vincent Lambert, con ciò riferendo.
In Italia, in assenza di una normativa sul fine vita, la tematica è stata spesso oggetto dei lavori del Comitato per la Bioetica, sui quali ha riferito la Prof. Dott. Agnese Camilli – Coordinatrice Ufficio di segreteria del Comitato Nazionale per la Bioetica -, che ne ha evidenziato la struttura e le funzioni, soffermandosi sui pareri espressi dal Comitato dal 1991 ad oggi. Il Prof. Salvatore Amato – Professore ordinario di Filosofia del diritto e Biogiuridica, Università degli studi di Catania, Dipartimento di Giurisprudenza – ha puntato l’attenzione sul concetto delle “Eutanasie” e di tutte le questioni ancora aperte, sottolineando l’importanza del preminente interesse alla tutela della dignità del soggetto e del limite tra attuare la sua volontà tout court o adeguarla al caso concreto.
Da tale analisi sono emersi diversi spunti di riflessione ed il delinearsi di nuove forme di responsabilità che gravano sugli esecutori della volontà del soggetto, con particolare coinvolgimento della figura del medico. 
Proprio sulla responsabilità del medico è intervenuto il Dott. Sergio Pintaudi – Direttore Dipartimento Emergenza, Direttore Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione “Antonella Caruso” Ospedale Garibaldi Catania che ha sottolineato il ruolo degli operatori sanitari coinvolti in prima linea nei reparti delle rianimazioni e la grande solitudine che avvertono a seguito della modifica in peius del rapporto fiduciario intervenuto negli ultimi decenni tra medico e paziente.
Infine attraverso la relazione dell’Avv. Maria Rita Ielasi – Coordinatore Regionale CamMiNo Sicilia – con esperienza personale di ADS, è stata tratteggiata la figura dell’amministratore di sostegno ed il suo ruolo nei temi del fine vita. L’avvocato ha descritto con estremo rigore la realtà dei fatti, i patimenti e le responsabilità di tali figure, che gratuitamente si immolano nell’esercitare le necessarie tutele, confrontandosi con la difficile quotidianità di magistrati e medici non sempre in sintonia. L’evento, moderato dall’avv. Maria Elena Parisi Presidente della sede territoriale CamMiNo è stato il primo di CamMiNo sul territorio nazionale ad aver trattato questa nuova tematica ed ha offerto numerosi spunti di riflessione, lasciando sul tappeto del dibattito quesiti che necessitano di risposte, primo fra tutti: che futuro giuridico ci si attende sul fine vita in una nazione priva di una legge adeguata?